certificazione energetica: Corte di Cassazione penale con la sentenza n. 16644/2017
Una semplice ricerca su Google “certificazione energetica APE” o qualcosa di simile che si trovano proposte a € 45, € 49, € 90. Non si può escludere a priori che si tratti di APE precise ed affidabili. Ma resta che il prezzo non può coprire i costi di un lavoro fatto seriamente.
Affidarsi ai tecnici della certificazione energetica non basta soprattutto se in qualità di costruttore si è consapevoli che esiste un bel divario tra lavori eseguiti e classe energetica dichiarata. “Dato che le opere effettuate risultano meno costose di quelle che avrebbero dovuto essere eseguite per rispettare i parametri energetici contenuti nel progetto” non ci può essere buona fede ma si configura il reato di truffa (art. 640 del Codice penale) per aver venduto un immobile con caratteristiche diverse da quelle dichiarate nell’attestato di certificazione energetica.
Così si è espressa la Corte di Cassazione penale con la sentenza n. 16644/2017 che ha annullato la sentenza della Corte d’Appello di Milano rilevando che “la difformità tra i lavori eseguiti e quelli progettati e la conseguente vendita dell’immobile con una classe energetica effettiva non corrispondente a quella dichiarata non poteva sfuggire al costruttore”.