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La gestione delle pratiche edilizie è un passo cruciale per la regolarità e il successo di ogni progetto, dalla ristrutturazione alla nuova costruzione. In questa sezione, lo Studio 3Dr offre una guida professionale e aggiornamenti normativi su permessi, SCIA, CILA e altre procedure comunali. Una risorsa indispensabile per navigare con chiarezza e sicurezza nel mondo dell’edilizia.

Costo pratiche edilizie a Torino: un professionista Studio 3Dr analizza la conformità di una planimetria.
Architettura

Il Costo Reale delle Pratiche Edilizie a Torino: Oltre il Semplice Preventivo

Quanto costa una CILA?” È la prima domanda che ogni cliente si pone, ed è la più importante. In un mercato pieno di offerte, la tentazione di scegliere il preventivo più basso è forte. Ma una pratica edilizia non è un prodotto da scaffale. È un atto di enorme responsabilità che garantisce il valore legale e commerciale del vostro immobile. In questo articolo, noi di Studio 3Dr vogliamo fare chiarezza, spiegandovi non solo quanto costa una pratica, ma cosa state davvero acquistando e perché un prezzo troppo basso oggi può costarvi decine di migliaia di euro domani.

Architettura

La Relazione di Regolarità Edilizia: Una Guida Definitiva per Vendere e Acquistare in Sicurezza

La compravendita immobiliare in Italia, un momento cruciale nella vita di un individuo o di una famiglia, è un processo intrinsecamente complesso, costellato di sfide burocratiche e insidie legali. Il mercato è spesso caratterizzato da una fiducia implicita nel ruolo del notaio, un approccio che, pur necessario, può celare rischi significativi. Molti venditori e acquirenti procedono senza una verifica preliminare e approfondita dello stato dell’immobile, esponendosi a conseguenze potenzialmente disastrose.  

I pericoli si annidano nelle difformità edilizie, ovvero in quelle discrepanze tra lo stato di fatto di un immobile e il progetto depositato in Comune. Tali irregolarità, se scoperte dopo la stipula del rogito, possono innescare una serie di problematiche legali e finanziarie. Un abuso edilizio totale, per esempio, può portare alla nullità dell’atto notarile, rendendolo privo di effetti tra le parti. In altri casi, l’acquirente può rivalersi sul venditore per danni, avviando contenziosi civili o, nei casi più gravi, scatenando responsabilità penali per dichiarazioni mendaci. La Corte di Cassazione ha affrontato in numerose occasioni il tema della commerciabilità degli immobili con difformità, ribadendo che la validità dell’atto, in presenza di una dichiarazione formale dei titoli edilizi, non esclude la responsabilità civile del venditore per i vizi della cosa venduta.  

Architettura

Guida Completa alle Tolleranze Edilizie in Italia: Normativa, Applicazione e Impatto del Decreto Salva Casa

Il recente Decreto Salva Casa (D.L. n. 69/2024, convertito in Legge n. 105/2024) ha profondamente ridefinito il concetto di tolleranze edilizie in Italia, introducendo un regime più flessibile per le difformità minori e le varianti storiche. Questa evoluzione normativa, che si innesta nel Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001), mira a semplificare l’attestazione dello stato legittimo degli immobili e a sbloccare il vasto patrimonio edilizio esistente. Il presente articolo offre una guida operativa e dettagliata per professionisti e proprietari, analizzando l’impatto di queste nuove disposizioni e fornendo schemi chiari per la verifica delle tolleranze esecutive e costruttive, con riferimenti normativi specifici per ogni periodo storico, dal 1934 al 2024.

Le tolleranze edilizie rappresentano un aspetto cruciale della normativa urbanistica italiana, definendo il margine di scostamento consentito tra quanto effettivamente realizzato in un’opera edilizia e quanto originariamente previsto e autorizzato nel titolo abilitativo, come un permesso di costruire, una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) o una CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata).[1, 2] Queste deviazioni, se contenute entro i limiti stabiliti dalla legge, non sono considerate violazioni edilizie e, pertanto, non richiedono l’avvio di complesse e onerose procedure di sanatoria. La loro funzione principale è quella di riconoscere le minime difformità, spesso inevitabili durante la fase esecutiva dei lavori o derivanti da errori materiali di progettazione, evitando che queste generino un illecito urbanistico.  

La corretta comprensione e applicazione delle tolleranze edilizie è di fondamentale importanza per attestare lo “Stato Legittimo” di un immobile. Lo stato legittimo è un requisito imprescindibile per la commerciabilità di un bene immobiliare, per la sua valorizzazione, per l’accesso a bonus e detrazioni fiscali, e per l’ottenimento di nuovi titoli abilitativi per futuri interventi. L’evoluzione normativa in materia di tolleranze ha visto cambiamenti significativi nel corso degli anni. Il concetto è stato inizialmente introdotto e successivamente ampliato, con modifiche rilevanti apportate dal Decreto Legge 70/2011, dal Decreto Legge 76/2020 (noto come “Decreto Semplificazioni”) e, più recentemente, dal “Decreto Salva Casa” (Decreto Legge 69/2024, convertito con modificazioni dalla Legge 105/2024).  

L’esistenza e la continua espansione delle tolleranze edilizie, che sono passate da un rigido 2% a un sistema a fasce che può arrivare fino al 6%, insieme all’introduzione di procedure di sanatoria semplificate tramite il Decreto Salva Casa, rivelano un riconoscimento da parte del legislatore delle intrinseche difficoltà pratiche nel raggiungere una conformità assoluta in edilizia e del gravoso onere burocratico che ciò ha storicamente comportato. Questo approccio può essere interpretato come una “valvola di sfogo” per il sistema. Inizialmente, la tolleranza del 2% era una pragmatica accettazione delle inevitabili imprecisioni di misurazione. La successiva estensione delle percentuali e l’inclusione di una maggiore varietà di irregolarità esecutive indicano un passaggio da una mera tolleranza degli errori a un’attiva semplificazione della regolarizzazione di non-conformità minori, spesso di natura storica. Ciò suggerisce un obiettivo politico più ampio: sbloccare il mercato immobiliare e ridurre il contenzioso relativo a discrepanze di scarsa rilevanza, piuttosto che imporre una rigida applicazione di norme inflessibili. Il legislatore, in sostanza, si sta adattando alla realtà di un vasto patrimonio edilizio, caratterizzato da una storia complessa.

Impiantistica

Guida Di.Co. per quadri elettrici di automatizzazione: Un’analisi approfondita

Nell’attuale panorama dell’ingegneria industriale, dove l’automazione rappresenta il fulcro dell’efficienza produttiva, la Dichiarazione di Conformità (Di.Co.) per i quadri elettrici di automatizzazione assume un ruolo di importanza capitale. Non si tratta semplicemente di un adempimento burocratico, ma di un documento tecnico-legale che attesta la rispondenza del manufatto alle direttive europee e alle norme tecniche armonizzate. La Di.Co. è la garanzia che il quadro elettrico sia stato progettato, costruito e collaudato secondo standard di sicurezza intrinseca ed estrinseca, assicurando l’integrità degli operatori e la funzionalità ottimale dell’impianto. Questo documento certifica l’applicazione delle regole dell’arte, riducendo al minimo i rischi di malfunzionamenti, infortuni e contenziosi.

Architettura

La manutenzione ordinaria e straordinaria dei lastrici solari e la divisione delle spese

Il lastrico solare rappresenta la superficie sommitale piana dell’edificio, funge da copertura per l’intero fabbricato o per una parte di esso, e può essere costituito da diverse tipologie di materiali e finiture. La sua funzione primaria è quella di proteggere l’edificio dagli agenti atmosferici, garantendo l’impermeabilità e la coibentazione termica. La corretta manutenzione del lastrico solare, sia ordinaria che straordinaria, è essenziale per preservare nel tempo l’integrità strutturale dell’edificio e per evitare danni e infiltrazioni alle proprietà sottostanti. La ripartizione delle spese relative a questi interventi è un tema ricorrente nelle discussioni condominiali, per il quale è fondamentale fare riferimento alla normativa vigente e alla giurisprudenza consolidata.

Architettura

Guida Definitiva alle Detrazioni Fiscali per la Casa 2025: Bonus Ristrutturazioni, Ecobonus, Mobili, Elettrodomestici e Articolo 16-ter TUIR

La Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024) ha introdotto modifiche sostanziali al sistema delle detrazioni fiscali per interventi edilizi, rimodulando le agevolazioni per il recupero del patrimonio edilizio e la riqualificazione energetica degli edifici. Questa guida fornisce un’analisi completa e aggiornata, organizzata per tipo di bonus, con descrizioni chiare e le percentuali valide dal 2025.

Impiantistica

Guida al Deposito della Dichiarazione di Rispondenza (Di.Ri.) e di Conformità (Di.Co.): Tutto ciò che devi sapere

La Dichiarazione di Rispondenza (Di.Ri.) e la Dichiarazione di Conformità (Di.Co.) sono documenti fondamentali per attestare la sicurezza e la conformità degli impianti elettrici, idraulici e termici. Il loro rilascio e deposito sono obbligatori per legge e rappresentano un passaggio cruciale per la regolarizzazione di qualsiasi intervento sugli impianti esistenti.

Architettura

Agibilità e abitabilità

Nel panorama legislativo italiano, la Legge n. 765 del 1967, comunemente nota come Legge Ponte, si è distinta per il suo impatto significativo sulla pianificazione urbanistica e lo sviluppo edilizio. Modificando la Legge Urbanistica del 1942, questa normativa ha risposto a necessità cruciali in un periodo di rapida trasformazione post-bellica, dove la crescita urbana disordinata e la speculazione edilizia minacciavano la sostenibilità delle città italiane. La Legge Ponte ha introdotto importanti innovazioni legislative che hanno mirato a razionalizzare i processi di approvazione urbanistica, a promuovere l’applicazione efficace dei piani regolatori, e a contenere l’espansione edilizia incontrollata.

Architettura

Servitù di passaggio

La servitù di passaggio è un diritto reale di godimento che consente al proprietario di un fondo di attraversare il fondo di un altro per accedere alla propria proprietà o alla via pubblica. Questo diritto si inserisce nell’ambito delle servitù prediali, un insieme di diritti e obblighi regolati dal Codice Civile che coinvolgono due fondi appartenenti a proprietari diversi. Comprendere le servitù prediali e in particolare le servitù di passaggio è fondamentale per la corretta gestione dei rapporti tra vicini e per garantire l’accessibilità delle proprietà.

Architettura

D.P.R. 380/2001: aggiornamento D.L. 69/2024

Il Testo Unico per l’Edilizia (D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380) è un fondamentale corpus normativo che disciplina l’intero settore delle costruzioni in Italia. Esso raccoglie e armonizza le diverse normative che riguardano l’attività edilizia, dalla progettazione alla realizzazione, passando per la manutenzione e la sicurezza degli edifici. Questo testo rappresenta una guida essenziale per architetti, ingegneri, progettisti e operatori del settore edile, fornendo un quadro chiaro e completo delle regole da seguire per garantire la conformità e la qualità delle opere edilizie.

L’ultimo aggiornamento del Testo Unico per l’Edilizia è stato introdotto con il Decreto Legge Salva Casa n. 69/2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 124/2024.

Architettura

Regolarità urbanistica-edilizia

La ricerca della documentazione tecnica che attesti la regolarità urbanistico-edilizia di un immobile può risultare complessa, spesso evidenziando discrepanze tra i contenuti della documentazione e lo stato reale dell’edificio, il che può indicare la presenza di irregolarità. Questo può richiedere l’avvio di procedure di sanatoria o regolarizzazione, a seconda dei casi e del soddisfacimento del requisito della “doppia conformità”, come definito negli articoli 36 e 37 del d.P.R. 380/2001.

Architettura

Difformità rispetto alla L.E. ante 28/01/1977

Prima dell’entrata in vigore della Legge n. 10 del 1977, il processo di rilascio del titolo abilitativo seguiva un unico percorso: la licenza edilizia. Quest’ultima era stata introdotta dalla Legge n. 1150 del 1942, la quale a sua volta subì significative modifiche con l’emanazione della celebre “legge ponte” n. 765 del 1967.

Durante questo periodo, era possibile che i procedimenti amministrativi per ottenere la licenza edilizia si concludessero unicamente con il parere favorevole della Commissione edilizia, senza che fosse formalmente rilasciata la licenza stessa. Questa situazione può essere riscontrata consultando gli atti relativi alle verifiche sugli immobili.

Impiantistica

Dichiarazione di Conformità Impianti e Dichiarazione di Rispondenza Impianti: Differenze e Importanza

Nell’universo dell’ingegneria elettrica, l’importanza di garantire impianti sicuri e conformi alle normative è indiscutibile. In questo contesto, due concetti cruciali entrano in gioco: la Dichiarazione di Conformità e la Dichiarazione di Rispondenza. Questi documenti, spesso confusi, svolgono ruoli distinti ma complementari nell’assicurare l’affidabilità e la legalità degli impianti elettrici.

Impiantistica

Guida Dettagliata alla Compilazione della Dichiarazione di Rispondenza degli Impianti

Lo Studio 3Dr mette a disposizione degli impiantisti una guida dettagliata sulla compilazione della Dichiarazione di Rispondenza sugli impianti. Questa guida è fondamentale per garantire la conformità degli impianti alle normative e per sostituire la Dichiarazione di Conformità quando non è reperibile. Scopriamo come utilizzare questa guida per facilitare il processo di certificazione degli impianti.

Impiantistica

Guida Dettagliata alla Compilazione della Dichiarazione di Conformità degli Impianti

Lo Studio 3Dr, rinomato per l’expertise nella progettazione e realizzazione di impianti, è lieto di presentare una guida esaustiva per agevolare gli impiantisti nella compilazione accurata della Dichiarazione di Conformità degli impianti. Questo documento cruciale testimonia che l’installazione è stata eseguita nel rispetto delle norme vigenti e delle prassi consigliate, garantendo la sicurezza e l’efficienza dell’impianto stesso.

Architettura

Unire due appartamenti facenti parte di due distinti condomini NON E’ POSSIBILE

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10606/2014, ha confermato la decisione della Corte d’Appello di Bologna che aveva ordinato la chiusura di una porta aperta sul muro condominiale da un condomino per mettere in comunicazione i propri locali con altri di sua proprietà, ubicati in un immobile adiacente.

La Corte ha ritenuto che l’apertura della porta costituisse un uso indebito della cosa comune, alterando la destinazione del muro ed incidendo sulla sua funzione di recinzione.

Nel caso di specie, i locali messi in comunicazione appartenevano ad entità condominiali distinte e la comunione del muro derivava dall’applicazione delle norme sulla costruzione in aderenza ex art. 874 c.c.

La Corte ha ritenuto che la mancata espletamento di una consulenza tecnica d’ufficio (C.T.U.) fosse giustificata dalla ritenuta superfluità della stessa a fronte degli elementi di fatto già accertati.

La sentenza è in linea con la giurisprudenza di legittimità, che ha già affermato che l’apertura di una porta sul muro condominiale per mettere in comunicazione locali di proprietà del condomino con altri immobili non condominiali costituisce un uso indebito della cosa comune.

In particolare, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’apertura di una porta sul muro condominiale:

altera la destinazione del muro, che da elemento di recinzione diventa elemento di comunicazione;
incide sulla funzione di recinzione del muro, rendendo più facile l’accesso a parti comuni dell’edificio;
può dar luogo ad una servitù di passaggio a carico della proprietà condominiale.
In conclusione, la sentenza della Corte di Cassazione conferma che l’apertura di una porta sul muro condominiale è un atto illecito che può essere sanzionato con la chiusura della porta.

Architettura

Destinazione d’uso vs. Categoria catastale

Spesso mi capita di sentire persone che si affidano alla visura catastale per identificare la destinazione d’uso del proprio immobile (magari in previsione di effettuare un cambio di destinazione d’uso), ma sento anche colleghi che non hanno ben chiara la distinzione tra destinazione d’uso e categoria catastale.

Di conseguenza proverò a fare un po’ di chiarezza.